Doc. XXII, n. 24




RELAZIONE

Onorevoli Colleghi! - La situazione storica, politica, sociale ed economica che il nostro Paese sta attraversando è sicuramente, paragonabile alle difficili fasi del dopoguerra. L'Italia ha bisogno di far ripartire la propria economia facendo leva sullo spirito unitario che da ben 150 anni caratterizza la sua democrazia e il suo benessere. Ma le difficoltà economico-sociali del Paese e il continuo degrado dei riferimenti valoriali non possono essere una giustificazione sufficiente alla rinuncia della difesa delle libertà acquisite. Sono tempi difficili per la democrazia, ma non possiamo lasciare che i tempi abbiano la meglio sui costumi e sulle libertà personali. In questi giorni stiamo assistendo alla destrutturazione del sistema con un attacco che attraverso una stampa asservita esclusivamente al gossip mina le basi delle istituzioni e delle libertà individuali. Facciamo riferimento, in particolare, all'inchiesta denominata «P4», che negli ultimi giorni invade le pagine dei media. L'evidente mancanza di notizie di reato all'interno delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni pubblicate dai giornali lede la dignità di privati cittadini e di uomini che, nella maggior parte delle situazioni senza nemmeno essere coinvolti nei casi, vengono con malizia citati per essere gettati nel «frullatore» del «fango» mediatico. Parlamentari pedinati e intercettati per essere derisi sulla pubblica piazza. Questa non è libertà di informazione: obiettivamente si è superato ogni limite.
Si sta ingenerando un clima esplosivo che ricorda l'Unione Sovietica prima della glastnost o la ex Repubblica democratica tedesca. Dovremmo coniare anche noi un termine che apra una nuova stagione di informazione libera e seria? O dovremmo considerare di essere ritornati alla Germania dell'est prima del crollo del muro di Berlino? Oggi sono messe in discussione le più elementari libertà: parlare per telefono con amici e con parenti, ovvero incontrare persone per la strada o riceverle in ufficio (obbligo del parlamentare che dovrebbe ascoltare le esigenze dei cittadini) sembrano essere diventate cose disdicevoli e che, anzi, sono fate passare per complotto. Questo in una democrazia che festeggia il 150o anno dell'unità nazionale non è accettabile: bisogna superare la responsabilità collettiva e tornare alla responsabilità individuale anche nel modo di utilizzare gli strumenti di informazione e di intercettazione che possono essere utili alla giustizia, ma che non devono in alcun modo essere utilizzati per fini giustizialisti.
Occorre che il Parlamento si assuma la responsabilità non tanto di legiferare ma di far rispettare le leggi vigenti: non mi preoccupa che una notizia sia pubblicata sui giornali, ma siamo convinti che per tutelare la dignità delle persone e la realtà dei fatti sia necessario che vengano pubblicati solo fatti reali e non pruriginose attività di gossip: se questo avviene è necessario capire quali sono le fonti e sanzionarle in modo adeguato, come uno Stato garantista deve fare. La Commissione parlamentare di inchiesta che si intende istituire serve soprattutto a tutelare l'istituto delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni da un uso improprio, perché vogliamo che le intercettazioni siano uno strumento necessario alle indagini e all'accertamento dei reati. Allo stesso modo abbiamo l'obbligo morale di tutelare la libertà individuale e di espressione dei cittadini. Solo il Parlamento può ripristinare un serio rapporto di lealtà tra i poteri dello Stato e verificare cosa succede in alcune procure della Repubblica italiane per quel che riguarda la fuga di notizie che mette in difficoltà la grande maggioranza dei magistrati che rispetta le regole e dei cittadini che non hanno attinenza con i reati.
Quindi, con la presente proposta di inchiesta parlamentare si chiede l'istituzione di una Commissione di inchiesta parlamentare sull'uso delle intercettazioni di conversazioni o comunicazioni e sulla fuga di notizie relative a indagini giudiziarie in corso, con particolare riferimento all'inchiesta denominata «P4».


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